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  • Carla, medico
    Noi operatori non bastiamo a noi stessi; c’è la necessità di un confronto, di una realtà di gruppo come spazio emotivo intermedio tra me e la realtà con la quale mi relaziono.
    Carla, medico
  • Rita, infermiera
    Il corso mi ha aiutato a capire che devo sempre osservare quello che accade fuori di me e quello che accade dentro di me.
    Rita, infermiera
  • Enrico, infermiere
    Per aiutare a gestire l’angoscia del fine vita noi operatori dobbiamo saper mettere a confronto il nostro bisogno di ricerca di senso con quello del paziente e dei familiari.
    Enrico, infermiere
  • Sara, infermiera
    Prendersi cura dell’alto richiede la capacità e la volontà di partire da se stessi.
    Sara, infermiera
  • Roberto, medico
    Dare un senso alla propria vita, attraverso le esperienze e anche gli errori, e cercare di avere un rapporto empatico, ci permettono di gestire al meglio la relazione di aiuto.
    Roberto, medico
  • Alessia, infermiera
    È molto utile condividere con altri le proprie esperienze e soprattutto i dubbi e le emozioni. Molte volte pensiamo di essere soli, che solo noi viviamo determinate esperienze, ma se ci guardiamo attorno ci sono molte persone che hanno i nostri stessi vissuti.
    Alessia, infermiera
  • Lucia, infermiera
    Mi capita molto spesso di avere con le persone assistite dialoghi sul senso della vita e sul perché della malattia. È sempre molto difficile aiutare ad attribuire un senso a quello che si sta vivendo se noi operatori non ci costruiamo un nostro percorso di senso della nostra vita.
    Lucia, infermiera
  • Rosa
    Sono molto contenta perché, pur avendo difficoltà all’inizio a condividere davanti a tutti, sono sempre stata presente e non ho mai pensato di interrompere. Era un impegno, ma piacevole.
    Rosa
  • Marta
    Ho iniziato il corso che il solo parlare della malattia mi suscitava un’emozione fortissima che non mi sentivo di sostenere. A mano a mano che procedevo gli incontri ho acquisito maggiore sicurezza e desiderio di continuare.
    Marta
  • Paola
    Avevo bisogno di uscire e confrontarmi; con gli amici infatti non è facile aprirsi e nemmeno in famiglia era per me possibile. Il corso è stato una delle prime occasione per aprirmi e confrontarmi sulla mia malattia.
    Paola
  • Franco
    Nel lavoro di gruppo socialità, solidarietà e compassione aiutano ad affrontare la malattia, capire la sofferenza e colmare la solitudine.
    Franco
  • Stefano
    Grazie al corso ho imparato che si vive meglio se si riesce a riconoscere e accettare le proprie emozioni spiacevoli, giungendo persino ad apprezzarle come parte integrante del nostro modo di essere.
    Stefano
  • Riccardo
    Il corso mi ha consentito di entrare con più profondità nel mio mondo emotivo. Sono stato costretto a riconoscere le mie paure e le mie difese che cerco di nascondere.
    Riccardo

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