Da dove nasce…

 
"Cerca la Vita!" nasce dal rilevamento di un bisogno: sovente il sistema sanitario pubblico rimanda sul territorio problemi di cui pochi riescono a farsi carico. Mancano in particolare agili strutture intermedie tra l’ospedale e la casa del malato che accompagnino le famiglie nel loro percorso di cura. "Cerca la Vita!" vuole offrire ai malati di tumore e di patologie disabilitanti che abbiano un impatto negativo sulla qualità della vita e ai loro familiari un sostegno umano, psicologico e spirituale continuativo, fino a rappresentare uno stabile punto di riferimento e di condivisione di fatiche e di angosce suscitate dalla malattia.

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Come lavoriamo

 

Tutte le attività di "Cerca la Vita!" pongono al centro la persona, con il suo bisogno, e favoriscono l’abbandono di corazze e freni che ostacolano la libera espressione del sé. Le attività proposte vogliono offrire alla persona l’occasione di prendersi cura di sé, riservandosi un momento in cui abbandonare tensioni e ansie dettate dal vivere quotidiano, prendere in mano le proprie emozioni, leggerle, elaborarle e, con spirito nuovo, riprogettarsi. Gli interventi di cura ricorrono alla dimensione del gruppo, raccomandata in particolare nell’ambito oncologico, quale contesto privilegiato, anche se non esclusivo, entro il quale sviluppare un tentativo di accompagnamento a malati e caregivers. La finalità ultima di ogni offerta è la ricerca di senso, che può passare attraverso attività differenti, ma rientra in un processo di cura che tende al benessere globale della persona e alla sua qualità di vita.


 

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La molteplicità delle proposte e il valore della gratuità

La molteplicità di opportunità offerte dal Centro “Cerca la Vita!” è fattore determinante per venire incontro alla diversità di attitudini e di aspettative dei singoli. La varietà di proposte, inoltre, è coerente con l’obiettivo generale di prendersi in carico la persona nella sua interezza. Perciò alle attività del Centro collaborano figure professionali diverse: medici, psicologi, infermieri, volontari, esperti in ambiti specifici oggetto di laboratori artistici. Le iniziative proposte dal Centro sono quasi del tutto gratuite e ciò per noi significa trasmettere un importante messaggio di fondo: ha senso il dono e anche nella sofferenza è sempre possibile cogliere i segni della vita come dono.


La dimensione di gruppo

 
Il cammino di cura proposto a pazienti e famigliari da “Cerca la vita!” privilegia la dimensione del gruppo. L’esperienza del gruppo, infatti, pur non essendo sempre il tipo più appropriato di trattamento, in molti casi presenta una serie di vantaggi:
• riduce nei pazienti i sentimenti di alienazione, diversità, stigmatizzazione determinati dal cancro e dalle terapie mediche: non si è gli unici ad affrontare le fatiche e i disagi connessi alla malattia;
• facilita il mutuo aiuto tra i membri del gruppo: le strategie di adattamento sviluppate dai singoli sono messe in comune e possono risultare utili ad altri; in questo modo i partecipanti possono sperimentarsi come “terapeuti” poiché non solo ricevono aiuto, ma anche lo offrono;
• permette una maggiore apertura ed espressività emozionale, con particolare riferimento ad emozioni considerate “sconvenienti”, che vengono spesso represse, come la rabbia, la delusione, l’aggressività, la paura;
• aiuta a integrare nei pazienti un’immagine diversa del proprio corpo e della propria persona, in particolare attraverso l’uso di tecniche a mediazione corporea seguite da scambi verbali che favoriscono una maggiore accettazione di sé e della propria condizione di vulnerabilità;
• fa percepire intensamente, attraverso il clima di accettazione e di condivisione, la fondamentale risorsa affettiva che deve continuare a essere messa in gioco nella vita nonostante i limiti posti dall’esperienza della sofferenza;
• stimola i partecipanti a sperimentare nuove modalità relazionali, ad esempio caratterizzate da maggiore assertività o maggiore comunicazione dei propri sentimenti, che possono poi essere generalizzate al di fuori del gruppo.
 

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Per un senso comunitario e solidale
L’approccio di gruppo, inoltre, rispetto a quello individuale, tende con più evidenza a perseguire l’obiettivo generale dell’associazione CasaMorgari che è la promozione di un più diffuso senso comunitario e solidale, in risposta alla crescente individualizzazione della nostra società, nella quale ognuno è chiamato a risolvere i propri problemi in una solitaria autonomia. La possibilità di usufruire di un tempo e di uno spazio esclusivi ha una funzione estremamente curativa: nel tempo i legami si stringono, le persone si uniscono e difendono tale spazio come proprio. Il gruppo contiene, accoglie, permette e facilita la riflessione su tematiche delicate e dolorose. Ci si riscopre nella prospettiva di un’integrazione che, seppur con sofferenza, è resa possibile, tra dolore e rinascita, tra malattia e vita.

Lo stile di "Cerca la Vita!"

 
L’intervento proposto dal Centro di Accompagnamento “Cerca la vita!” si colloca in quella nuova frontiera di approcci terapeutici che tende a prendersi cura della persona malata nella sua globalità, ovvero guardando alla molteplicità delle sue dimensioni che toccano non solo la sfera fisica, ma anche quella psichica e quella spirituale. In particolare nelle nostre iniziative viene suggerita una particolare attenzione al senso e al significato che l’esperienza della malattia può avere all’interno del proprio progetto esistenziale. La questione del senso in connessione con il tema della salute è stata trattata, almeno negli ultimi 70 anni circa, da studiosi di varie discipline con visioni e prospettive proprie. Molti di essi condividono il presupposto che tutte le persone siano più o meno sane e contemporaneamente più o meno malate, e che dunque la condizione di salute si dia in un continuum che va da un minimo a un massimo. Tra i fattori che permettono alla persona di tendere verso il polo positivo della salute vi è proprio la capacità di trovare o attribuire un senso alla propria esperienza di vita. Trovare o dare un senso o dei significati a ciò che si vive, rende molte cose, tra cui la malattia, sopportabili; e non è solo l’osservazione ingenua, ma anche la ricerca scientifica ad affermare che la presenza del “senso” nel malato aumenta le sue capacità di adattamento, di resilienza e di fronteggiamento (coping).
 

Il percorso proposto

 
Il cammino di cura proposto da “Cerca la vita!” intende partire dal sé per andare oltre il sé, attraverso una riflessione, svolta insieme ad altri compagni di strada, sul senso del proprio abitare il mondo e le relazioni. I promotori del progetto, sulla base di evidenze empiriche, sono convinti che l’esperienza del trauma della diagnosi e delle terapie può essere un’occasione che, se viene colta, permette alle persone di sviluppare nuove modalità di fronte alle sfide della vita e di dare nuovi significati ai propri bisogni e desideri. Concretamente il malato o il caregiver che desidera inserirsi nel Centro di Accompagnamento viene accolto da un counsellor o da uno psiconcologo per una prima conoscenza e per una valutazione condivisa circa l’opportunità di partecipare o meno ai percorsi di gruppo proposti da “Cerca la Vita!”. Generalmente a tutti viene proposto un ciclo di otto incontri di gruppo, della durata di due ore, che viene organizzato più volte all’anno. Terminato il ciclo introduttivo, il malato e il caregiver possono accedere ad altre iniziative del Centro, che hanno cadenze di incontro diverse e possono essere frequentate anche contemporaneamente. Le attività finora proposte sono le seguenti: gruppo mensile di tecniche a mediazione corporea, laboratorio mensile corpo-musica-persona, laboratorio di scrittura autobiografica, gruppo di auto-mutuo aiuto, gruppo mensile di spiritualità, laboratorio di acquerello e pittura, corso di biodanza.